IL PROFUMO DEL FIUME

Ricordi e ricette

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Il fiume Oglio mi appartiene da tanto tempo. Ora vivo dove si fonde con il lago d’Iseo… anni fa scendendo di qualche chilometro.

Ancora adesso quando faccio una passeggiata nei luoghi della mia gioventù sognante provo le stesse emozioni di sempre.

Ci sono posti in cui ti senti a casa anche se una casa lì non ce l’hai da tempo.

Hai la sensazione che tutto sia fermo ad accoglierti… profumi, rumori, dettagli…

Quel profumo di acacie e di fiume che ti si incolla addosso come una seconda pelle nelle serate d’estate ad esempio. O anche il caldo umido che i sanpietrini rilasciano sapientemente.

Il volo delle rondini con il loro verso squillante inconfondibile… e poi l’acqua delle fontane… il suono delle campane… le chiacchiere delle persone… i volti stessi che incontri in cui rivedi quelli del tuo passato.

Un angolo in particolare dove in un universo parallelo tu stai ancora facendo la majorettes e la tua migliore amica ti raggiunge con pane, nutella e estatè ad esempio. O quel ponte dove con la cartella rossa e le scarpe di vernice stai camminando per andare a scuola. Trecce e grembiule nero con colletto bianco. Pienamente nell’attimo come solo i bambini sanno essere, superfelice… superprotetta. Soddisfatta.

Le nuove esperienze s’intersecano con tutte queste sfumature creando la tua realtà. Una sinfonia di immagini nuove e passate, di emozioni che si fondono.

E tutto questo sai di certo lo trasmetterai nei tuoi gesti, nei tuoi rapporti, nel tuo lavoro e nelle tue particolarità.

Questa ricetta appunto sa di fiume… il mio fiume

Sa anche di verde e azzurro… i colori che mi circondano e si prendono cura di me.

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Spaghetti crudi di zucchine con erbe aromatiche e Insalata di Cavolo cappuccio

Ingredienti :

4/5 zucchine

pomodorini

pomodori secchi

capperi

timo

basilico

origano

Per l’insalata:

1 cavolo cappuccio viola

2/3 arance

1 yogurt 400g ( anche di soia)

1 cetriolo

mezzo limone

aglio

pepe

Tagliare le zucchine a spaghetti con l’affettatrice a spirale e mettere in uno scolapasta per far perdere l’acqua in eccesso. Mettere a bagno i pomodori secchi in acqua tiepida per idratarli e fare lo stesso con i capperi per fargli perdere il sale. Tagliare i pomodorini, cospargerli di sale e lasciarli per 10 m a perdere l’acqua.

Strizzare i pomodori secchi e sciacquare i capperi. In una padella con olio extravergine di oliva mettere mezzo scalogno tritato, aggiungere i pomodorini e farli cuocere 5 minuti, aggiungere pomodori secchi, capperi, erbe aromatiche e gli spaghetti di zucchine. Aggiungere sale se necessario.

Nella versione della foto ho messo anche del tofu aromatizzato al basilico e delle scorzette di limone.

Per l’insalata tagliare il cavolo a strisce sottili. Tagliare le arance a pezzettini e metterle in uno scolapasta a far perdere l’acqua per un quarto d’ora.

Nel frattempo preparare la salsa tzatziki. Grattugiare il cetriolo e anche in questo caso lasciarlo sgocciolare. Tagliare uno spicchio d’aglio sottilissimo, aggiungere lo yogurt, il sale, il pepe, mezzo limone e infine il cetriolo.

Unire il cavolo, le arance alla salsa tzatziki.

Il sapore deciso della salsa e del cavolo con il dolce dell’arancia rendono questa insalata fresca e armoniosa.

Paura e Fiducia

#iorestoacasa

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Sono seduta davanti al fiume a meditare… il sole, il rumore dell’acqua, un cigno, uno svasso, gli aironi in lontananza, le rondini appena tornate…

E’il momento del silenzio.

La natura si è ripresa il suo posto.

Un posto messo all’angolo dai bisogni di noi uomini, dalle nostre corse, dalle nostre vicessitudini opulente.

Ma non voglio parlare di questo. Non voglio ora polemizzare o raccontare ovvietà che non possono che essere evidenti agli occhi di tante coscienze.

L’emergenza che stiamo vivendo con questo maledetto virus sta facendo soffrire tanti esseri umani e ci fa scoprire vulnerabili come non mai. E uguali. Senza tante classificazioni di razza, vita sociale e potere economico.

L’unico rumore umano e`il suono inquietante delle ambulanze. Non si ferma mai, giorno e notte.

Mi ripeto un mantra, una preghiera che mia aveva insegnato mia nonna.

Questo mi aiuta a connettermi con le vibrazioni della la vita che mi circonda nonostante tutto. Una vita che sboccia.

Metto qualche seme buono nella mia mente sempre inquieta e vigile.

Per me le giornate da un punto di vista pratico non sono cambiate molto. Abito in un posto tranquillo, sto tanto a casa, sto tanto da sola. Vivo ritmi lenti e anche se spesso sarebbe piu`facile correre con qualcuno che mi dice cosa fare … stò cercando una specie di equilibrio tra la soddisfazione e il superfluo. Tuffandomi spesso in vuoti che richiedono tanto sforzo.

Senza una rotta precisa, delle abitudini consolidate, le certezze dei nosri rapporti siamo destabilizzati. Lo so bene da tempo e da tempo me ne sto occupando. Penso a obiettivi quotidiani, mi perdo in ‘piccole’cose, cerco di rimanere nel presente e nel distinguere ego e anima.

Grazie a qualche disavventura personale in questi mesi è cambiato anche il mio modo di sentire lo yoga. Nuove trasformazioni, situazioni da accettare. Anzi da accogliere. La zona di comfort che piano piano si allarga.

In questo periodo sto facendo le lezioni con skype. Ci ho messo un pò a decidermi. L’epidemia e l’isolamento hanno messo in luce l’essenziale. E io per un pò ho pensato che praticare per le persone non fosse indispensabile.

Come mi sbagliavo. Le nostre riunioni telematiche ci uniscono, ci confortano e la pratica ne esce arricchita. Preziosa. Si riesce a staccare un pò la mente e questo e`comunque un bene per rimanere sani.

Per mettere in una bolla per un pò preoccupazioni e paure che vanno a scavare chissà dove rendendoci ancora piu`fragili.

In questi giorni sto leggendo diversi libri. Un romanzo molto fresco che s’intitola ‘Donne che comprano fiori’e che ha come protagonista una donna che si chiama Marina come me. A volte il caso…

Un libro di psicologia molto interessante che avevo regalato tempo fa al mio compagno. Anche lui lo ha trovato utile. Il suo titolo e` ‘Kintsukuroi’. Attraverso la metafora dell’antica arte giapponese di riparare le ceramiche con l’oro per renderle preziose e uniche l’autore vuole proporre la cura delle ferite dell’anima allo stesso modo.

E poi ‘Il libro dei chakra’ di Anodea Judith che ogni tanto ripesco perchè sempre di aiuto. In questo periodo cercavo degli spunti per esplorare meglio il primo chakra che sento di avere in sofferenza per tanti motivi. E proprio da questo libro voglio riportare due righe che ho trovato interessanti e che possono aiutarci in questo momento.

‘Ernest Holmes, fondatore della filosofia della Scienza della mente, descrive la paura e la fede come due cose che possiedono le stesse qualità. La paura significa credere che qualcosa di terribile possa accadere, mentre la fede significa credere che qualcosa di bello possa accadere. Benchè i risultatai siano diversi, le cause sono le stesse. Entrambe sono convinzioni che governano il nostro comportamento e influenzano il modo in cui ci sentiamo. Se riusciamo a sostituire un irragionevole timore con una ragionevole fede, allore abbiamo trovato un antidoto naturale al demone del nostro primao chakra.

Personalmente stò cercando anche di sostituire il più possibile la parola preoccupazione con occupazione. Occuparmi di mantenermi attiva, informata, occuparmi di me, della casa, dei miei cari, i miei mici, di buon cibo, di leggere, ascoltare musica e di fare yoga e meditazione.

Regalando alla mia anima un pò di fiducia.

Forza e Leggerezza

La fiducia richiede pazienza

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Molte delle posizioni nello yoga s’ispirano e prendono il nome da figure mitologiche. Conoscendo le vite e i poteri di questi personaggi possiamo pensare attraverso la pratica di far nostre le loro caratteristiche.

E questo è anche il caso di hanumanasana.

In sanscrito Hanuman significa scimmia. Si racconta nel Mahabharata, una raccolta di poemi epici induisti, che il Dio Scimmia amico del Re Rama aiuta quest’ ultimo a salvare la sua sposa rapita da un demone malvagio. Per fare questo Hanuman con grande coraggio fa un grande salto dalle coste del sud dell’india allo Sri lanka alla ricerca di Sita.

La particolare posizione di hanumanasa vuole proprio ricordare questo incredibile passo che attraversa l’oceano mosso dalla profonda devozione e dalla fiducia.

Proprio da questa ispirazione hanumanasana aiuta ad andare un po’ oltre i nostri limiti, le nostre piccolezze per imparare a compiere qualcosa di arduo e trasformativo.

Quella che nell’immaginario comune rappresenta la spaccata e viene associata ai ballerini o ai ginnasti per lo yoga è un asana avanzata che permette a chi la pratica di riconnettersi con la sua parte divina e sperimentare forza, agilità, devozione, elevazione spirituale e giustizia.

Apertura e realizzazione delle proprie potenzialità. Il corpo si allunga in una liberazione di forza.

Non è adatta a chi pratica yoga da poco tempo. Richiede molta elasticità in quanto sfrutta il massimo stiramento che consentono i tendini. Quindi va preparata con altre asana più semplici.

Le posizioni che io propongo solitamente vanno a scaldare psoas, gambe e anche.

Nello specifico cerco di ammorbidire queste parti con delle sequenze che comprendono uttanasana, parsvottanasana, janu sirsasana, rajakapotasana, ardha hanumanasana e anjaneyasana. Quando c’è spazio per approfondire ed avvicinarsi alla posa è positivo provare un blocchetto sotto il bacino per accorciare la distanza da terra.

E’importante portare l’attenzione all’allineaento del bacino. Per far questo le cosce ruotano verso l’interno permettendo alla pelvi di avvicinarsi al pavimento creando equlibrio nei fianchi.

Non bisogna avere fretta di completare la posa, per aprire il corpo ci vuole tempo e devozione. E’importante lo spirito con cui si affronta ascoltandosi.

I benefici di hanumanasana sono tantissimi. Lavora sui due aspetti energetici yin e yang portando in equilibrio energie sottili. Apre i fianchi e stimola il secondo chakra procurando uno sblocco emotivo.. Stimola anche la fiducia e la forza di volontà agendo sul primo chakra.

Distende i muscoli di cosce, polpacci e anche. Migliora la mobilità della colonna e distende i tendini del ginocchio e dell’inguine. E’calmante, riposante e rinfrescante allo stesso tempo.

Quando ero piccola e frequentavo le scuole elementari essendo molto elastica negli spettacoli di fine anno mi facevano sempre mettere davanti e fare la spaccata. Non amavo troppo questa parte da solista ma mi ricordo quanto trovassi naturale scivolare lentamente con una gamba davanti e una dietro toccando terra.

Forte e leggera nello stesso tempo.

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