Paura e Fiducia

#iorestoacasa

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Sono seduta davanti al fiume a meditare… il sole, il rumore dell’acqua, un cigno, uno svasso, gli aironi in lontananza, le rondini appena tornate…

E’il momento del silenzio.

La natura si è ripresa il suo posto.

Un posto messo all’angolo dai bisogni di noi uomini, dalle nostre corse, dalle nostre vicessitudini opulente.

Ma non voglio parlare di questo. Non voglio ora polemizzare o raccontare ovvietà che non possono che essere evidenti agli occhi di tante coscienze.

L’emergenza che stiamo vivendo con questo maledetto virus sta facendo soffrire tanti esseri umani e ci fa scoprire vulnerabili come non mai. E uguali. Senza tante classificazioni di razza, vita sociale e potere economico.

L’unico rumore umano e`il suono inquietante delle ambulanze. Non si ferma mai, giorno e notte.

Mi ripeto un mantra, una preghiera che mia aveva insegnato mia nonna.

Questo mi aiuta a connettermi con le vibrazioni della la vita che mi circonda nonostante tutto. Una vita che sboccia.

Metto qualche seme buono nella mia mente sempre inquieta e vigile.

Per me le giornate da un punto di vista pratico non sono cambiate molto. Abito in un posto tranquillo, sto tanto a casa, sto tanto da sola. Vivo ritmi lenti e anche se spesso sarebbe piu`facile correre con qualcuno che mi dice cosa fare … stò cercando una specie di equilibrio tra la soddisfazione e il superfluo. Tuffandomi spesso in vuoti che richiedono tanto sforzo.

Senza una rotta precisa, delle abitudini consolidate, le certezze dei nosri rapporti siamo destabilizzati. Lo so bene da tempo e da tempo me ne sto occupando. Penso a obiettivi quotidiani, mi perdo in ‘piccole’cose, cerco di rimanere nel presente e nel distinguere ego e anima.

Grazie a qualche disavventura personale in questi mesi è cambiato anche il mio modo di sentire lo yoga. Nuove trasformazioni, situazioni da accettare. Anzi da accogliere. La zona di comfort che piano piano si allarga.

In questo periodo sto facendo le lezioni con skype. Ci ho messo un pò a decidermi. L’epidemia e l’isolamento hanno messo in luce l’essenziale. E io per un pò ho pensato che praticare per le persone non fosse indispensabile.

Come mi sbagliavo. Le nostre riunioni telematiche ci uniscono, ci confortano e la pratica ne esce arricchita. Preziosa. Si riesce a staccare un pò la mente e questo e`comunque un bene per rimanere sani.

Per mettere in una bolla per un pò preoccupazioni e paure che vanno a scavare chissà dove rendendoci ancora piu`fragili.

In questi giorni sto leggendo diversi libri. Un romanzo molto fresco che s’intitola ‘Donne che comprano fiori’e che ha come protagonista una donna che si chiama Marina come me. A volte il caso…

Un libro di psicologia molto interessante che avevo regalato tempo fa al mio compagno. Anche lui lo ha trovato utile. Il suo titolo e` ‘Kintsukuroi’. Attraverso la metafora dell’antica arte giapponese di riparare le ceramiche con l’oro per renderle preziose e uniche l’autore vuole proporre la cura delle ferite dell’anima allo stesso modo.

E poi ‘Il libro dei chakra’ di Anodea Judith che ogni tanto ripesco perchè sempre di aiuto. In questo periodo cercavo degli spunti per esplorare meglio il primo chakra che sento di avere in sofferenza per tanti motivi. E proprio da questo libro voglio riportare due righe che ho trovato interessanti e che possono aiutarci in questo momento.

‘Ernest Holmes, fondatore della filosofia della Scienza della mente, descrive la paura e la fede come due cose che possiedono le stesse qualità. La paura significa credere che qualcosa di terribile possa accadere, mentre la fede significa credere che qualcosa di bello possa accadere. Benchè i risultatai siano diversi, le cause sono le stesse. Entrambe sono convinzioni che governano il nostro comportamento e influenzano il modo in cui ci sentiamo. Se riusciamo a sostituire un irragionevole timore con una ragionevole fede, allore abbiamo trovato un antidoto naturale al demone del nostro primao chakra.

Personalmente stò cercando anche di sostituire il più possibile la parola preoccupazione con occupazione. Occuparmi di mantenermi attiva, informata, occuparmi di me, della casa, dei miei cari, i miei mici, di buon cibo, di leggere, ascoltare musica e di fare yoga e meditazione.

Regalando alla mia anima un pò di fiducia.

Forza e Leggerezza

La fiducia richiede pazienza

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Molte delle posizioni nello yoga s’ispirano e prendono il nome da figure mitologiche. Conoscendo le vite e i poteri di questi personaggi possiamo pensare attraverso la pratica di far nostre le loro caratteristiche.

E questo è anche il caso di hanumanasana.

In sanscrito Hanuman significa scimmia. Si racconta nel Mahabharata, una raccolta di poemi epici induisti, che il Dio Scimmia amico del Re Rama aiuta quest’ ultimo a salvare la sua sposa rapita da un demone malvagio. Per fare questo Hanuman con grande coraggio fa un grande salto dalle coste del sud dell’india allo Sri lanka alla ricerca di Sita.

La particolare posizione di hanumanasa vuole proprio ricordare questo incredibile passo che attraversa l’oceano mosso dalla profonda devozione e dalla fiducia.

Proprio da questa ispirazione hanumanasana aiuta ad andare un po’ oltre i nostri limiti, le nostre piccolezze per imparare a compiere qualcosa di arduo e trasformativo.

Quella che nell’immaginario comune rappresenta la spaccata e viene associata ai ballerini o ai ginnasti per lo yoga è un asana avanzata che permette a chi la pratica di riconnettersi con la sua parte divina e sperimentare forza, agilità, devozione, elevazione spirituale e giustizia.

Apertura e realizzazione delle proprie potenzialità. Il corpo si allunga in una liberazione di forza.

Non è adatta a chi pratica yoga da poco tempo. Richiede molta elasticità in quanto sfrutta il massimo stiramento che consentono i tendini. Quindi va preparata con altre asana più semplici.

Le posizioni che io propongo solitamente vanno a scaldare psoas, gambe e anche.

Nello specifico cerco di ammorbidire queste parti con delle sequenze che comprendono uttanasana, parsvottanasana, janu sirsasana, rajakapotasana, ardha hanumanasana e anjaneyasana. Quando c’è spazio per approfondire ed avvicinarsi alla posa è positivo provare un blocchetto sotto il bacino per accorciare la distanza da terra.

E’importante portare l’attenzione all’allineaento del bacino. Per far questo le cosce ruotano verso l’interno permettendo alla pelvi di avvicinarsi al pavimento creando equlibrio nei fianchi.

Non bisogna avere fretta di completare la posa, per aprire il corpo ci vuole tempo e devozione. E’importante lo spirito con cui si affronta ascoltandosi.

I benefici di hanumanasana sono tantissimi. Lavora sui due aspetti energetici yin e yang portando in equilibrio energie sottili. Apre i fianchi e stimola il secondo chakra procurando uno sblocco emotivo.. Stimola anche la fiducia e la forza di volontà agendo sul primo chakra.

Distende i muscoli di cosce, polpacci e anche. Migliora la mobilità della colonna e distende i tendini del ginocchio e dell’inguine. E’calmante, riposante e rinfrescante allo stesso tempo.

Quando ero piccola e frequentavo le scuole elementari essendo molto elastica negli spettacoli di fine anno mi facevano sempre mettere davanti e fare la spaccata. Non amavo troppo questa parte da solista ma mi ricordo quanto trovassi naturale scivolare lentamente con una gamba davanti e una dietro toccando terra.

Forte e leggera nello stesso tempo.

Wonder Woman Goodbye!!!

La bellezza non è perfetta

Anni fa parlai con un amico psicanalista in un momento della mia vita in cui avevo parecchia ansia.

Gli dissi rigidamente che mi trovavo ‘in difetto’come insegnante di yoga non riuscendo a controllarmi, a gestire almeno in parte questo stato d’animo attraverso la respirazione o la meditazione.

Lui mi rispose ‘pensi che noi psicologi siamo immuni da ansia o depressione?’

Mi resi conto che una sorta di presunzione/mania di controllo stava confondendo la mia ragione. Nonostante quotidianamente cerco la strada per lasciare andare e per trasmetterlo a chi fa yoga con me, la fragilità porta a galla atteggiamenti o pensieri compusivi con facilità.

La prova più tosta la stò avendo proprio ora, da due mesi a questa parte.

Dopo una piccola caduta in montagna in agosto ho avuto a intermittenza dolore molto forte nella zona lombare. Cerotti, taping, arnica, osteopata… forse l’articolazione sacro iliaca, forse contratture muscolari… Io nel frattempo ho continuato ad insegnare, fare lunghe camminate, corsi di formazione. Poi a Novembre un dolore forte al gluteo, come una pugnalata… costante.

Una mattina mi sveglio presto per andare a fare colazione fuori con il mio fidanzato, metto i piedi per terra e quasi svengo dal dolore! Sudo, mi si annebbia la vista, decisamente mi è impossibile stare in piedi. Mi sdraio e cerco di calmarmi e respirare…

Ho passato la prima settimana così …piangendo dal dolore, un dolore profondo, elettrico e snervante. Un dolore senza mai trovare una posizione che mi potesse dare sollievo, senza dormire, senza mai alzarmi, dipendendo dagli altri.

E qui introduco la prima delle mie false convinzioni da cambiare: la paura di chiedere! Di essere debole ed aver bisogno di aiuto!

E’una grazia, un sollievo per l’anima potersi affidare e sentire l’amore che qualcuno ti offre incondizionatamente.

pureyoga, odaka yoga, Marina Caputo, Lago Iseo, Sebino, Franciacorta

Tra il letto e il divano, senza interesse per nulla per lo stress di gestire il male ho fatto un ciclo di punture di antinfiammatorio senza benefici e di seguito di cortisone.

Proprio io che per prendere una tachipirina faccio testa o croce??? ( seconda falsa convinzione)

Sempre cercando di curare la causa e non la conseguenza, sempre portando l’attenzione per un benessere generale e per la prevenzione con uno stile di vita sana penso che i farmaci quando servono sono una grazia.

Quindi… Grazie cortisone! Un po’il tempo, il riposo e il farmaco giorno per giorno il dolore molla la presa e io riesco a rilassarmi e provare fiducia.

Il mio nervo sciatico stava soffrendo terribilmente. Sono abituata a ‘sentire’ i muscoli, le articolazioni, il ritmo del respiro… per questo ero impreparata.

Decido ovviamente di fare una rm. Risultato: ernia L5 S1

Ma come!!! Insegno yoga, mi ascolto, allungo, aiuto le persone a prendersi cura della propria schiena, mi piego in ogni asana ?!( terza falsa convinzione)

E’bello fare pace con le proprie imperfezioni e con la consapevolezza che il corpo cambia. Prendere coscientemente degli accorgimenti per ognuno di questi cambiamenti

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Io vivo con due uomini, il mio compagno e mio figlio, entrambi sono più forti fisicamente di me… quante volte stupidamente mi sono persa in competizioni assurde con loro invece di ascoltarmi!!!

E come dice una cara amica ‘arriva sempre a noi con naturalezza ciò che ci serve’

Fermarmi! Per andare verso i miei ritmi e la mia intimità. Attraversando l’esperienza del dolore e dell’impedimento.

Con molta pazienza e tanta meditazione l’attenuarsi del dolore forte ha permesso che io potessi avere spunti di riflessione e di crescita dall’esperienza che stavo avendo.

Ho ripreso in mano cose molto mie accantonate dalla velocità delle giornate e ho ridimensionato certi pensieri.

Io che mi identifico molto, forse troppo con il mio corpo elastico e forte, con la sacralità della mia pratica quotidiana, con la mia fisicità e con il lavoro d’insegnante ( quarta falsa convinzione), ho fatto pace con l’impedimento. Presunzione yogica!!!

Ho capito che ne avrò ancora per molto anche se miglioro continuamente.

Ho ripreso a fare lezioni senza praticare per tutto il tempo e introducendo spunti alternativi.

Ho ripreso a nuotare ed è magnifico quanto mi faccia stare bene!!!

Ho ripreso la mia pratica quotidiana facendo sequenze morbide che mi aiutano ad alleggerire la colonna. Le flessioni in avanti che tanto amo e certe torsioni per il momento restano solo un pensiero.

E soprattutto ho ripreso a guardarmi con compassione, felice per tutto quello che faccio e con la nuova convinzione che la belllezza non è perfetta.

Tornare a casa

Ritrovarsi, condividere e lasciare andare

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Lo yoga festival a Milano è un appuntamento piacevole dove poter provare tante pratiche diverse e incontrare colleghi e amici che non vedo da tempo.

Quest’anno ho avuto il piacere di portare una mia allieva e di vedere il suo entusiasmo nello sperimentare le lezioni.

E’stato molto bello condividere scoperte, emozioni e fatica😂

La cosa meravigliosa è ritrovare ogni volta come se fosse ieri la community di Odaka yoga. Sempre molto unita e coinvolgente, quando srotolo il tappetino e inizio la pratica con loro mi sento a casa. E finalmente faccio yoga per me soltanto e mi lascio andare!!!

Onde, movimenti morbidi, presenza in ogni istante dal proprio centro alle estremità e oltre… ad abbracciare tutta l’energia intorno. Attraverso il divenire fluidi la possibilità per se stessi di ammorbidire, sciogliere e andare in profondità. Sia nel corpo che nell’anima.

Verde Benessere

Il tè per meditare

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Il tè matcha è un tè verde giapponese dalle proprietà antiossidanti eccezionali. Contiene polifenoli e diversi aminoacidi che aiutano a ridurre lo stress psicofisico, e l’acido glutammico che agisce sul sistema nervoso centrale.

E’un rimedio antivecchiamento, drenante e disintossicante. Calma le mucose dello stomaco e dell’intestino e agisce sulle malattie infiammatorie proteggendo fegato e acidità gastrica.

A livello nervoso migliora l’umore aumentando i livelli di aminoacidi gaba nel cervello ( un neurotrasmettitore del SNC). Stimola dopamina e serotonina, sostanze che insieme donano migliore concentrazione, benessere e stimolano la memoria.

Contiene molta clorofilla, e infatti ha un colore verde meraviglioso! La clorofilla ha una struttura quasi identica all’emoglobina. Questo permette di migliorare la qualità del nostro sangue e di fornire alte dosi di magnesio biodisponibile. La clorofilla, inoltre, è in grado di eliminare metalli pesanti e altre tossine.

Utilizzato nella Cerimonia del tè per secoli è in polvere finissima ed è considerato il più pregiato in Giappone.

Una caratteristica molto interessante è che pur contenendo molta caffeina questa viene rilasciata molto lentamente per diverse ore favorendo uno stato di attenzione vigile. I monaci buddhisti lo utilizzano durante la meditazione: rilassa la mente e tiene viva la concentrazione!

Io amo preparami una tazza di tè matcha il pomeriggio con calma e attenzione. La tazza giusta, la temperatura giusta e il tempo per me. Spesso nei workshop mi organizzo per offrirlo ai miei allievi dopo la pratica. Un momento per scaldarci e nutrire la nostra anima in condivisione.

Il y a toujours une première fois

…dopo puoi solo migliorare…💚

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Mi ricordo quel giorno in Camargue, scappando di continuo agli attacchi di acutissime zanzare, mi sono lasciata convincere da mio figlio a fare una passeggiata con i famosi cavalli bianchi, bellissimi.

Tramonto fantastico, paesaggio silenzioso e selvaggio… questa la cornice… DELLA MIA PAURA!!!!!!!!!!

E in realtà non sapevo che avrei avuto così paura fino a quando mi sono trovata sopra questo essere vivente. Bello , fiero e ovviamente imprevedibile. E alto.

Mio figlio che già era stato più`volte a cavallo da noi in Franciacorta non si curava di me e non vedeva l’ora di partire. Presuntuoso e distratto. Mi sembrava lui il grande e io la piccola!

Studiavo l’animale con ansia cercando di capire se potevo fidarmi di lui. Volevo convincermi che fosse lui, il mio, il più calmo ed affidabile della mandria.

I colori nel cielo si trasformavano in continuazione dal rosso infuocato al rosa che si perdeva con i fenicotteri all’orizzonte.

Nonostante fossi completamente bloccata qualcosa di piacevole si stava facendo spazio dentro di me. Mi stavo lasciando andare al nuovo, all’esperienza, all’ignoto. E la natura mi stava dando una gran mano davvero!

Il ragazzo che gestiva il maneggio vedendomi un po’impacciata, praticamente ferma, mentre gli altri già erano partiti, con cappello da cowboy e sorriso smagliante si avvicina e mi dice ‘Ne t’inquiéte pas, il y a toujours une première fois !!!’. Da’ una pacca al cavallo che senza indugio parte convinto e morbido… piacevole.

E cosa è accaduto dopo?

Pura gioia!!!!… emozioni e condivisione vera. Un tutto profondo con la natura che si avvicinava alla sera.

Quanto il timore di non conoscere ci blocca dal fare un’esperienza?

Il non sapere come poter gestire una cosa nuova, una situazione che ci fa paura, ci scuote e per contro ci fa vedere gli altri a proprio agio. Tante volte è cosi`radicata in noi questa modalità dal farci agire per non trovarci mai davanti a questa opportunità di sperimentare nuove parti di noi, nuova vita.

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Io pensando alla me stessa di quel momento sorrido e provo tenerezza. Allora lo sguardo determinato e le parole giuste di un estraneo hanno placato timori per lasciare spazio a ciò che poteva essere.

Ora questa motivazione la cerco sempre dentro di me e la coltivo. Penso che sia un privilegio quel brivido della prima volta e che poi è altrettanto un privilegio assaporare la conoscenza e affinare le proprie capacità. In qualunque ambito, nella luce e nell’ombra di cui la vita è fatta.

Neanche a dirlo, lo yoga e la meditazione sono state la mia strada per questa apertura. Quasi si è ribaltata la prospettiva. Se sento che per lungo tempo non sto facendo qualcosa per la prima volta mi fermo e penso ‘Marina, sei sicura che va tutto bene?’

L’espansione verso il momento presente che lo yoga porta con se aiuta ad essere centrati e reattivi, pronti a surfare qualunque onda stia per arrivare. Con la meditazione inoltre riusciamo a divincolarci da attaccamenti pericolosi che pensiamo ci proteggano e invece sono il nostro peggior nemico. E con il tempo sviluppare resilienza e spazio.

Ho riletto recentemente il libro di un’autrice che mi piace molto: Chiara Gamberale. S’intitola ‘Per dieci minuti’. Parla di una ragazza che ha perso un bel pò di certezze e attraversa un periodo di crisi e di vuoto. La sua terapista le suggerisce per un mese di fare qualcosa di nuovo per dieci minuti ogni giorno tenendo un diario. Così facendo, in un clima semplice e frizzante, la protagonista si trova ad accogliere una realtà che non avrebbe mai immaginato, a fare scelte sorprendenti da cui ripartire.

Di giorno in giorno come se ogni esperienza si trasformasse in speranza. Come se ogni giorno potesse trasmettere a quello che segue una possibilità anche quando tutto trema intorno e dentro.

Vorrei concludere proprio con una frase del Corriere della sera che descrive questo libro:

‘Il meglio sta in tutte quelle esperienze interessanti che ancora ci aspettano’

Frammenti di una domenica d’autunno

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Ieri siamo stati ospiti dell’azienda agricola Bertoli Emiliana a Pontoglio. L’occasione è stata una splendida pratica in connessione con la natura tra i filari e in conclusione un delizioso brunch con prodotti locali fatti in casa.

Colori concilianti, galli che cantano, galline, maiali, profumi di ottobre e tanta, tanta partecipazione ed energia.

La lezione è stata proprio dedicata alla percezione e allo scambio di questa energia, tra il nostro interno e l’ambiente circostante. All’ascolto della trasformazione continua che avviene con lo yoga. All’ attivazione e al riequilibrio di tutti chakra.

Il brunch una vera coccola, come a casa. Pane e marmellata di frutti di bosco, torta di mela, crostate, torte salate con verdure, frittelle di mele calde con cannella, infuso di menta macerata e caffè.

Molecole di grazia

A volte basta una copertina

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Fine settembre, i colori stanno cambiando… l’aria è un misto di foschia e rossore, fresca. Il profumo è dolciastro e ti avvolge.

Un invito velato al ritiro dei sensi, a spostarsi un po’all’ interno.

Camminando mi accorgo che è il tempo in cui fiorisce una pianta che amo molto: l’osmanthus. Mi piace per l’esplosione pazzesca del suo profumo misto tra arancia e pesca, in un momento discreto e riservato in cui tutta la natura è richiamata al riposo.

Un regalo meraviglioso che mi ha fatto lo yoga è l’ascolto, di me stessa e di tutto quello che mi circonda. La capacità e il desiderio di vivere seguendo i ritmi della terra. E quando questo accade si innesca un vortice positivo che ti aiuta a stare bene e a vivere connesso… che è l’unica modalità di vita serena.

Connesso nel vero senso della parola, non in quello digitale da cui proprio in questo periodo bisognerebbe prendere una pausa.

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Io approfitto sempre di questa stagione per mettere un pò a riposo il corpo che in estate vive il periodo più frenetico.

Con l’arrivo dell’autunno l’orto ti viene in aiuto con frutti eccezionali dalle innumerevoli proprietà antiossidanti.

Zucca, barbabietole, melograni, radicchio, broccoli, cavoli, porri, uva, mele, pere… Io non mi faccio mai mancare anche banane, kiwi, noci e prugne che aumentano la produzione di serotonina che in questi mesi può andare calando.

La mia pratica yoga diventa più intima, senza forzature, senza presunzione. In totale ascolto e accetazione dei limiti. Ho bisogno di rallentare e portarmi verso il mio cuore. Soprattuto ora che la mia mente è indaffarata ad organizzare, raggiungere, intersecare cose.

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Quando ti ascolti profondamente, luce e ombra, aumenti la capacità di provare compassione. E la compassione ti riconnette al tutto.

Il mondo sarebbe un posto migliore se facessimo inaspettati atti giornalieri di compassione.

Reazioni a catena di grazia.

Un sorriso, un piccolo aiuto, una reazione più morbida ad una provocazione, un ascolto più profondo, un pò di tempo da dedicare a qualcuno, una telefonata o un messaggio per interessarsi, un regalo inatteso…

Ieri sera ero sul divano con mio figlio, tisana e serie Friends… già per me era un momento lento e quieto. Direi perfetto.

La cosa che mi ha sorpreso e scaldato in tutti i sensi? Avevo sonno, freddo, ero tutta rannicchiata. E lui mi ha messo una copertina addosso… morbida, calda, verde e gentile.

Ci ho messo meno di un minuto ad addormentarmi con il cuore pieno e il sorriso sulle labbra!

Un gesto inaspettato di amore e di cura, che ha suscitato in me altrettanta voglia di regalare attenzione.

L’autunno può essere il momento più naturale per essere cedevole e conciliante.

Asseconda il tuo cuore!

Corsi di yoga a Enjoy dance Sarnico

Da questa settimana sono iniziati i corsi presso la scuola di danza Enjoy Dance a Sarnico. Quest’anno proponiamo molte lezioni in più!

👉dai un’occhiata alla locandina di seguito e trova il tuo orario! Per avere informazioni su tipologia di lezioni, prezzi e posti disponibili contattami

🌱 345 9312673 🌱 marinacaputo@pureyoga.it

Nuovo corso di Odaka Yoga in Cascina Clarabella

Da martedì 17 settembre inizia un nuovo corso di yoga presso la Cascina Clarabella di Cortefranca. E’un luogo etico e rilassante dove potrai lasciarti coinvolgere in tantissime altre interessanti iniziative.

Le lezioni sono adatte a tutti, anche a chi non ha mai praticato. Oltre alle asana e alle sequenze per trovare i giusti allineamenti e sincronizzare il nostro respiro al movimento esploreremo tecniche di rilassamento e meditazione.

Scrivimi o chiama per avere formazioni:

👉 marinacaputo@pureyoga.it 345 9312673 👉qui sotto la locandina con informazioni!

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