Appuntamenti Pure Yoga

Dove mi trovate

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

In questo periodo di primavera può succedere spesso di sentirsi pigri e stanchi.

Per questo ti consiglio di iniziare a praticare yoga.

Oltre a risvegliare il tuo corpo in un momento che lo richiede naturalmente, attraverso un corso vissuto pienamene potrai creare un rito in cui conoscerti.

Lo yoga è il più antico strumento per guardarsi dentro e migliorarsi.

Se vuoi partecipare a una delle mie lezioni in presenza qui sotto trovi i miei orari e i centri dove praticare.

Risplendi ogni giorno

Namastè

Lunedì: 12,45 Enjoy Dance Sarnico 18,30 / 19,45 Yoga è Palazzolo Sull’Oglio

Mercoledì: 19,10 Thegymgame Sarnico 20,15 Enjoy Dance Sarnico

Giovedì: 12,30 Thegymgame Sarnico 19,45 Yoga è Palazzolo Sull’Oglio

Mi trovi anche presso :

L’Albereta Relais & Chateaux

B&B Cà Minore Camignone

Contattami per maggiori informazioni o se vuoi organizzare delle lezioni private, con un tuo gruppo o presso la tua struttura.

Resta in contatto per non perdere workshop ed eventi!

Workshop detox

Depurazione profonda

La primavera è quel momento magico in cui la natura si risveglia. C’è una profonda espansione.

L’attività organica è esplosiva.

Questo vale per la terra, il corpo fisico, il sistema nervoso e quello emotivo.

Il nostro corpo ha bisogno di aprirsi all’esterno ed equilibrarsi, con un passaggio, seppur naturale, sempre molto delicato. Il metabolismo si deve attivare per eliminare le scorie che ristagnano accumulate durante l’inverno. Ciò spiega la stanchezza e la sonnolenza che si sperimentano in questo periodo dell’anno. E talvolta l’inquietudine.

La digestione quindi è alla base della salute.

Nello yoga quando si parla di digestione non ci si riferisce solo al cibo ma anche ai pensieri e alle emozioni.

Il cibo e le emozioni non digeriti appesantiscono gli organi interni e la salute.

La capacità digestiva, o fuoco digestivo, viene chiamato in sanscrito Agni. E’una delle divinità maggiormente adorate nella religione vedica.

Dio del fuoco e della luce, anima tutti i processi biologici. E’ l’ elemento trasformatore e purificatore dell’organismo e dell’anima.

Se Agni è indebolito a causa di un’alimentazione scorretta, della mancanza di movimento e di pensieri negativi, il corpo sara`sempre appesantito e ostruito da tossine.

Questo residuo tossico è per l’ayurveda la causa principale delle malattie.

Siamo quello che digeriamo, sia fisicamente che mentalmente.

La pratica dello yoga può aiutare a mantenere in equilibrio

Agni favorendo la salute, la chiarezza mentale, energia e forza.

La capacità di digerire, dunque, evidenzia il nostro stato di benessere. Il nutrimento racchiude in sé una sacralità profonda. Insieme al respiro, rappresenta la via naturale e ineluttabile di comunicazione tra interno ed esterno.

Per addentrarsi in una pratica che sia specifica per la pulizia e l’equilibrio del sistema digestivo bisogna lavorare anche sul respiro.

L’introduzione di una parte del tutto in sè e la consegna di una parte di sè al tutto.

Il lavoro yoga detox si articola in varie fasi:

– una parte dedicata alle asana di torsione che stimolano i processi digestivi e di eliminazione sprigionando caldo e energia

Torcendo la colonna si esercita un’azione che spreme gli organi interni favorendo l’ossigenazione dei tessuti e lo smaltimento di quello che ristagna.

Da un punto di vista biomeccanico i corpi vertebrali ruotano l’uno in relazione all’altro senza comprimere i dischi smuovendo in profondità.

– posizioni che agiscono sui meridiani che corrispondono a fegato e vescica per riportare questi organi al massimo delle loro potenzialità.

Soprattutto asana che si concentrano sulla lateralita`del corpo per creare spazio e sciogliere ristagni.

Lavorando sugli archi dorsali si attivano le surrenali che aiutano ad aumentare il metabolismo.

– una parte dedicata alle flessioni in avanti che favoriscono la digestione con un massaggio interno degli organi addominali e favoriscono calma e introspezione. Con tecniche di compressione dell’addome.

-una parte dedicata alle posizioni in piedi che attivano gli arti inferiori e la circolazione linfatica che funge da drenante a tutti gli organi interni.

Il sistema ‘spazzino’del nostro organismo che funge da drenante a tutti gli organi interni raccogliendo scorie e tossine le trasporta per eliminarle tramite le ghiandole sebacee, i polmoni, l’ntestino e la pelle.

– tecniche di pranayama per rendere il respiro più profondo e nutriente.

La respirazione profonda e consapevole aiuta a rimanere nel presente calmando il sistema nervoso e a livello fisico mantiene un diaframma equilibrato ed efficiente che a sua volta contribuisce al benessere dell’apparato digestivo.

La pratica sarà per lo più dinamica, con una pausa dedicata alla condivisione del tè matcha che regala energia e contribuisce all’azione antiossidante.

A seguire un light lunch vegano che ho messo a punto usando le verdure purificanti della stagione.

Qui il menù:

– zuppa thai speziata

-crespelle di saraceno agli asparagi

-farinata alla rucola

-hummus di ceci con pane artigianale di farro

-crema di fave con tarassaco

– crostatine senza glutine con marmellata artigianale di fragole

-mousse al cioccolato con avocado

Vero Nutrimento

Crema proteica

Vento forte, cielo azzuro e 18 gradi all’inizio di febbraio!!! Il glicine davanti a casa incomincia a germogliare, gli animali del lago si fanno più allegri fin dalle prime ore del mattino.

La mia anima gioisce a questo inaspettato sentore di primavera. Ma razionalmente so che arriverò a sera senza forze con tutto il movimento che devo fare…

Come mi posso aiutare?

Ieri mi sono fatta una crema proteica molto sana, nutriente e che soddisfa la mia voglia costante di cioccolato.

L’ho assemblata anche usando cose che volevo recuperare nel frigorifero che erano quasi in scadenza, mentre guardavo ‘La ragazza con la pistola’ con Monica Vitti.

Prima delle lezioni ne mangio qualche cucchiaio e sorseggio un tè matcha.

Crema proteica di ceci e cacao amaro

Ingredienti:

-`400 gr ceci secchi

-cacao amaro

-6/7 datteri

-50gr di nocciole

-latte di avena

-olio di oliva

-miele

La sera prima avevo messo in ammollo dei ceci decorticati biologici. Ho cotto i ceci con una foglia di alloro per un’oretta. Ne ho usato la metà per fare l’hummus e l’altra metà per la crema dolce.

Nel mixer ceci, datteri, 2/3 cucchiai di cacao, le nocciole, un cucchiaio abbondante di miele, 2/3 cucchiai di olio, latte quanto basta per rendere il tutto cremoso.

Frullare bene e assaggiare di tanto in tanto per equilibrare i sapori in base al gusto.

Io questa volta ho aggiunto due cucchiai di marmellata di mela cotogna che mi ha regalato mia zia al posto del miele, della cannelle e del sesamo tostato e tritato.

Da tenere in frigorifero chiusa in un barattolo per 3/4 giorni.

Tortino di patate e cavolo nero

Da ‘Pura Grazia’

Ieri sera dopo l’ultima lezione di yoga mi sono mangiata una fetta di questo tortino che mi ero preparata la mattina.

E’una ricetta molto semplice che ho inserito anche nel mio libro.

Salutare e confortante!

Ingredienti:

  • 1,5 kg di cavolo nero
  • 1 kg patate
  • 600 grammi di latte di soia
  • 60 grammi di farina “0”
  • 60 grammi di olio extra vergine di oliva
  • 50 grammi di uvetta
  • 100 grammi di pane integrale grattugiato
  • noce moscata
    Procedimento:
    Mettere in ammollo l’uvetta. Pulire e tagliare le patate e il cavolo nero e cuocerli a vapore.
    Nel frattempo preparare una piccola besciamella facendo scaldare il latte fino a bollore e
    aggiungendo lentamente il roux ottenuto mischiando con una frusta olio e farina. Salare e
    aggiungere un pò di noce moscata.
    Quando le patate sono pronte schiacciarle in un contenitore, aggiungere il cavolo dopo
    averlo fatto raffreddare e tagliato in piccoli pezzi. Unire la besciamella, l’uvetta strizzata e
    asciugata e il pane grattugiato. Mescolare bene con le mani, è molto rilassante.
    Preparare una pirofila con un goccio di olio sul fondo e una manciata di pane grattugiato e aggiungere il composto premendo bene fino ad avere una superficie lineare. Concludere
    con un’altra spolverata di pane.
    Cuocere in forno per 15 minuti a 180°.
    © Marina Caputo, 2021

Pura Grazia: Soul Fruit

Connessione continua, quella che c’`e in ogni cosa

Questi due anni in cui mi sono concentrata soprattutto sullo studio e l’insegnamento dello yoga sono stati ricchi e vissuti pienamente. Questo nonostante ciò che ha caratterizzato questo periodo sia stato limitante e fonte di preoccupazione continua.

Ma lo yoga a questo porta inevitabilmente… ti avvicina alla parte più profonda ti te, alla conoscenza e alla lucidità nell’affrontare la vita.

E quando qualcuno pensa che sia solo un blando esercizio fisico non sto neanche a tentare di convincerlo o di avvalere le mie ragioni e il mio vissuto.

Lo invito semplcemente a provare… a praticare e osservare se e cosa può cambiare … male non può fare comunque…

La realtà si esprime attraverso i fenomeni della coscienza per cui il viaggio di uno yogi è fatto di tante tappe e di tante conquiste mentali … così come accade per le asana e il controllo del corpo sul tappetino.

Certo non sto parlando di un processo complesso e totale come quello descritto da Patanjali nelli Yogasutra. Anche lo yogi più moderno e occidentale può comunque percepire questa trasformazione che avviene attraverso il respiro e il rivolgersi all’interno.

Io ho capito, tra le tante cose, che avevo voglia di raccontare qualcosa di familiare e accessibile… perchè vivere lo yoga è una cosa che riguarda tutte le sfere della propria vita… il rapporto con se stessi, gli altri, la salute, il pianeta e la presa di coscienza.

Essere Yoga.

Ho romanzato la mia esperienza di cuoca e proprietaria di un locale vegano raccontando un pò di me e soprattutto di come il filo rosso che tutti connette sia più tangibile quanto più siamo dentro noi stessi.

Tutto questo ha preso forma in un libro, il mio primo libro pubblcato che ho voglia di condividere nella sua semplice autenticita`.

Pura Grazia: Soul Fruit

Namastè

Beauty & Yoga

La bellezza più autentica

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

E’ appena nato questo progetto che mi sta molto a cuore! Otto rituali specifici che uniscono competenze di cosmesi e trattamenti estetici alle infinite possibilità della pratica yoga come fonte di salute e bellezza.

Da dove nasce questo progetto? Dalla profonda amicizia e stima che ho per mia nipote e dalle nostre caratteristiche diversità.

Da piccole passavamo i pomeriggi insieme facendo giochi che erano il compromesso delle nostre passioni. Alternavamo intrugli, pozioni magiche e alchimie a spettacoli a corpo libero per i parenti.

Alexia amava i profumi e le creme… io inventare coreografie e balletti…

Lei nel tempo ha seguito la sua vocazione e si è specializzata nel mondo del benessere diventando un riferimento formativo per le più importanti case cosmetiche… io dalla danza e dalle ginnastica artistica sono passata presto allo yoga fino a diventare insegnante e farne la mia filosofia di vita.

Con gli anni ci davamo appuntamento davanti al lago per un caffè e tra noi per scherzare c’era sempre questo mantra:

‘Certo che si vede che lavori con le creme, hai un aspetto raggiante, nonostante non hai mai tempo per te stessa!’

Certo che si vede che fai yoga, hai una pelle luminosa nonostante tu non sappia cosa vuol dire andare dall’estetista!’

C’è voluto veramente poco per trovarci al lavoro in questo nuovo progetto che vuole unire competenze ed esperienze con un obiettivo comune: trovare la bellezza più autentica

Sì perchè studi e percorsi vari ci avevano portato alla conclusione che solo creme e punturine non ti possono assicurare un aspetto di naturale benessere. E che la sola pratica yoga non può farti raggiungere da sola un totale appagamento con la propria figura allo specchio e con la propria femminilità.

E ‘così che nasce Beauty&Yoga, il programma di bellezza a 360 gradi. Un metodo di lavoro che prende forma dall’unione del benessere interiore e della cosmesi mirata.

Il tutto per ‘sentirsi’e prendere coscienza di come valorizzarsi e stare meglio proprio partendo dal conoscersi meglio.

Sembrerebbe forzato il concetto per cui lo yoga può essere considerato un modo per prendersi cura della propria bellezza, ma in reltà i fronti sui quali agisce sono talmente vasti da sorprendermi ogni volta.

Ho studiato questo programma per Beauty & Yoga estrapolando per ogni percorso, e secondo la mia esperienza, le asana più idonee, le sequenze, le tecniche di respirazione e meditazione e la modalità per preparare corpo e mente a questo viaggio.

Solo un’anima libera può illuminare un viso e dare forma ad un corpo sano.

Ad abitudini sane sentite nel profondo, relazioni nutrienti e scelte in linea con i propri bisogni reali.

Inoltre, numerosi studi scientifici stanno confermando e scoprendo quanto questa tradizione millenaria sia in grado di modellare la neurologia, la psicologia e l’energia vitale.

Chi mi conosce sa quanto seriamente rispetto la tradizione yoga e come essa rappresenti per me un modo di vivere totale. Accedere a questo percorso può aiutare forse in un modo più ‘pratico’ a capire come stare bene si vede davvero anche fuori!

Abbiamo appena concluso una giornata in Toscana con il programma Pro-Age e Ventre Piatto conoscendo nuove persone che si sono affidate alle nostre cure…

Sono grata a tutte!

Presto approfondirò questi argomenti con voi!

Namastè

Autonomia

Libertà pura

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Stavo parlando qualche giorno fa con un’amica… viaggi, vacanze, sport e tutte le forme di cazzeggio possibili ed immaginabili che amiamo tanto coltivare.

‘Dai che andiamo in moto!!!???’

‘No, grazie… non mi piace la moto, non mi piace la velocità’ le rispondo.

‘Ma scherzi? … è adrenalina pura, pura libertà!

‘Ma io mi sento già libera!’

Lei mi guarda stranamente e mi dice che è una strana risposta.

Così mi interrogo sul concetto di libertà… Non che sia la prima volta che lo faccio ovviamente…

Però è la prima volta che lo faccio in questo momento.

E la prima parola che mi viene in mente è : AUTONOMIA

Una parola che ho sottovalutato a lungo dandole soltanto una connotazione economica.

Autonomia deriva dal greco antico.

Autos: se stesso

Nomos: legge

Ovvero legge propria.

La possibilità individuale di svolgere le proprie funzioni, di manifestarsi senza condizionamenti.

Il diritto di autodeterminarsi e di amministrarsi liberamente.

Ed è proprio qui che viene il bello.

Liberamente da cosa???

Dalle interferenze altrui? da eventi esterni?

Magari fosse così semplice! In realtà i primi a boicottare la nostra autonomia siamo noi che non ci conosciamo mai abbastanza, che siamo distratti.

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Apparentemente una piuma trasportata dalla corrente da un senso di leggiadra libertà ma se osserviamo in profondità possiamo vedere che le infinite possibilità sono altrove.

Come si può essere liberi senza consapevolezza?

Consapevolezza di chi siamo, cosa vogliamo, cosa non vogliamo, qual è il nostro posto nel mondo e nel flusso della vita?

Lo yoga è questo! Riuscire e valutare la realtà per quello che è, indipendentemente dagli altri e dai nostri filtri interni, dal nostro vissuto, dalla nostra storia familiare. Riuscire ad assaporarla in modo autentico e personale, senza pregiudizi che la deformano e determinano le nostre scelte automaticamente.

Godere del presente in modo spontaneo e flessibile.

Solo così sappiamo profondamente di poter prendere decisioni autonomamente, di essere liberi e determinare il proprio destino!

Come si può educare qualcuno all’autosufficienza se non la si è provata totalmente?

Mi interrogo anche su questo… sul rapporto con mio figlio e sulla capacità mia nel tempo di provvedere a me stessa, sia economicamente che in senso più sottile.

Per te cosa vuol dire essere libero?

Shanti

Marina

Da dove parti non lo puoi decidere, il cammino e la meta invece dipendono da te.

Lo yoga aiuta a conoscersi, a trovare calma e lucidità.. a scoprire la propria autenticità.

Certamente anche il corpo ne trae fantastici benefici.

Ma quando si pratica con costanza e umiltà non ci si puo`sottrarre da se stessi..

… diventa difficile trascinarsi e lasciarsi trasportare dalle correnti

… anche ascoltare solo le voci dei propri pensieri che fanno da filtro alla realta`.

Diventa vitale invece manifestarsi. Lasciar fluire la propria creatività, sbagliare senza farsi schiacciare dal fallimento…far pace con i propri limiti e talvolta superarli.

Il tappetino è uno spazio sacro dove dar spazio alla propria trasformazione.

Provo profonda gratitudine ogni qualvolta sento che qualcosa sta cambiando, che non sono ferma.

E questa emozione si estende alle aperture dei miei allievi che spesso condividono le loro esperienze.

Mi viene in mente quella di Irene…

Erano le 8 di sera dopo la pratica davanti al fiume l’anno scorso. Una sera di vento e di profumo di fiori.

Dopo savasana mi dice che doveva parlarmi…

Era agitata ma felice…

‘Marina, stasera ho deciso di licenziarmi, aprire la partita va e provare a lavorare da libera professionista.’ ‘Questo pensiero che da mesi mi avvolge nebbioso e statico si è illuminato stasera…

mentre ero stesa dopo la patica e guardavo gli aironi volare ascoltando il mio respiro!.’

Sankalpa, il desiderio dell’anima

Un Sankalpa è un’affermazione che guida e, nel contempo, focalizza la mente sulle tappe fondamentali che ci porteranno verso la realizzazione del nostro dharma ( il proprio scopo principale, il perché della propria vita).
E’ un concetto già presente nei Veda e nelle Upanishad, i testi religiosi e filosofici indiani composti in lingua sanscrita dal IX-VIII secolo a.C.

Kalpa significa “voto”, o “regola da seguire al di sopra di tutte le altre regole”. San si riferisce ad una connessione con la più alta verità. Sankalpa, traducibile come “voto”, “proponimento”, “idea”, “intenzione”, quindi, è un impegno che prendiamo per sostenere la nostra più alta verità.

Quindi un Sankalpa diventa un’affermazione che puoi invocare per ricordarti della tua vera natura e per guidare le tue scelte

Sankalpa può essere perciò il desiderio dell’anima perché non proviene dalla mente guidata dall’ego, ma dalla nostra saggezza e dalle intuizione superiori.

Scoprirlo è un processo di auto-ascolto. Il tuo sincero desiderio è già presente dentro di te, in attesa di essere visto, ascoltato e sentito. Per poter realizzare la parte più autentica di te.

Potrebbe sembrare simile a ‘obiettivo’ma quest’ultimo spesso nasce da stimolazioni esterne.

Il Sankalpa nasce dalla profonda connessione tra cuore e mente.

Per aiutarti ad inviduare il tuo Sankalpa, prova a farti queste domande: “Cosa voglio davvero?”, “Qual è la causa della mia sofferenza?”, “Cosa desidero raggiungere veramente?

Puoi ascoltare il tuo cuore, oppure la tua mente calma, durante la meditazione.

La ripetizione, tutti i giorni per almeno tre settimane, durante la meditazione è come piantare un seme. Infatti, il Sankalpa è come un seme che hai creato e piantato nel terreno della tua mente.

Una volta che il seme del Sankalpa è piantato profondamente nel subconscio, raccoglierà le grandi forze della mente, in modo da germogliare e fornire il risultato che desideri.

Solitamente si parla di Sankalpa nello Yoga Nidra ( stile che conduce ad uno stato di rilassamento meditativo profondo) dato che permette all’ intenzione di andare molto in profondità nella psiche, così che l’ intenzione lavori direttamente al di là della mente.

Può essere fatta anche prima di qualsiasi pratica yogica, prima della meditazione, o addirittura all’inizio di un nuovo giorno, un po’ come un buon proposito quindi.

Esprimere sankalpa significa creare la vita che siamo destinati ad abbracciare.

Lo scopo è quello di trasformare la propria vita fisicamente, mentalmente, emotivamente e spiritualmente.

Per esprimerlo usa parole semplici e positive, trasparenti. Ripetitelo spesso e con fiducia nei momenti di calma e prenditi la totale responsabilità della tua intenzione.

Qual è il tuo Sankalpa, il tuo desiderio dell’anima?
Individualo, pianta il seme e lascialo germogliare…

Quale momento migliore dell’arrivo della primavera per coltivare la nostra essenza?

Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo.’

Workshop Sabato 13 Febbraio 2021

Luce e ombra

Riequilibrare i nostri emisferi e riconciliarci con le nostre fragilità.

Le nostre debolezze e la nostra forza emergono dalla stessa origine. Dentro di noi.

La via della salute non è eliminare le emozioni negative… ma lavorare con esse… in un processo di trasformazione e realizzazione di noi stessi.

Per ritrovare l’equilibrio

pureyoga, odaka yoga, lago d'Iseo e Franciacorta

Vorrei introdurre questo lavoro con un breve brano tratto da ‘Il Profeta’ di Kahlil Gibran.

Proprio perchè già esso rappresenta l’incontro di due opposti, la cultura orientale e quella occidentale, e poi perchè in una narrazione lenta e sospesa, parlando di libertà, ben chiaramente si definisce questo argomento.

‘Voi sarete liberi in verità non quando i vostri giorni saranno senza affanni, e le vostre notti senza un bisogno e un dolore, ma piuttosto quando queste cose vi cingeranno la vita e ciononostante vi eleverete al di sopra di esse nudi e sciolti.

E come potrete elevarvi al di sopra dei giorni e delle notti se non spezzerete le catene che voi stessi, all’alba della vostra comprensione, avete legato attorno al vostro mezzogiorno?

Ciò che voi chiamate libertà è in verità la più forte di queste catene, sebbene i suoi anelli scintillano nel sole e abbagliano gli occhi.

E che cosa sono se non frammenti del vostro io quelli che vorreste scartare per poter diventare liberi?

Se è una legge ingiusta che vorreste abolire, quella legge è stata scritta con la vostra mano sulla vostra fronte,

Non potete cancellarla bruciando i vostri libri di legge, nè lavando la fronte dei vostri giudici, anche versandovi sopra il mare.

E se vorreste privare un despota del trono, badate prima di distruggere il suo trono eretto dentro di voi; poichè come può un tiranno dominare uomini liberi e fieri, se non a causa di un dispotismo nella loro stessa libertà e di una vergogna nel loro stesso orgoglio?

Se è una preoccupazione che vorreste gettar via,

quella preoccupazione è stata scelta da voi piuttosto che impostavi.

E se è una paura che vorreste disperdere,

la sede di quella paura è nel vostro cuore e non nella mano della persona temuta.

In verità tutte le cose si agitano nel vostro essere in un costante e semi-abbraccio: il desiderato e il temuto, il ripugnante e il prediletto, l’inseguito e ciò che vorreste fuggire.

Queste cose si muovono dentro di voi come luci e ombre in coppie attaccate.

E quando l’ombra si affievolisce e si dilegua, la luce che si attarda ed è lenta a scomparire, diventa ombra per un’altra luce.

E così la vostra libertà quando perde i ceppi, diventa essa stessa il ceppo di una più grande libertà.

Il pensiero lineare occidentale ci induce a una visione unidimensionale della realtà, per cui solo una posizione è giusta, e il suo opposto inevitabilmente sbagliato.

Ma così si diventa ciechi alla molteplicità dell’esistenza, alle sue innumerevoli sfumature.
Inoltre, finché rimaniamo in questa visione univoca, viviamo in uno stato di conflitto con la realtà. Di divisione. E nella divisione aumenta il disagio.

La continua lotta con l’esistenza ci fa sentire separati da essa. Questo ci fa vivere nella paura e nell’angoscia.

Siamo stati sempre storicamente abituati a ragionare per opposti: il bene è opposto al male; il cattivo opposto al buono; la luce opposta all’ombra e così via.

Ma è scorretto affermare che una polarità sia preferibile all’altra: entrambe sono necessarie per la vita.

Come si dovrebbe dunque porre l’uomo nei confronti della vita, secondo questa visione? Il saggio taoista si rifà al “non giudizio”, che non è una mera negazione di qualsiasi tipo di valutazione, ma è un’azione attiva dello spirito che impedisce alla mente di “muoversi”, cioè attaccarsi alle cose ed alle situazioni, emettendo giudizi che generano un circolo vizioso, in quanto fonte di altri giudizi e così via.

La filosofia taoista esprime al tempo stesso l’unità e la dualità.

Il Tao è il ‘Tutto’, ed è formato dall’unione inscindibile tra il principio maschile (Yang) e quello femminile (Yin).

Le due “virgole” – bianca e nera – si “rincorrono” (come il giorno e la notte), e si abbracciano: l’una non può esistere senza l’altra. I due punti di colore opposto, ci ricordano che ogni cosa contiene anche il suo contrario: anche nell’uomo più buono vi è un malvagio potenziale, ed anche nella persona più abietta c’è un potenziale di bontà. Ugualmente, ogni maschio ha anche un aspetto psichico femminile, e viceversa.

Rappresenta in modo perfetto il concetto di integrazione, l’unione armoniosa delle parti, l’incontro complementare di quello che – solo in apparenza – sembra opposto.

La nostra armonia personale parte dalla nostra capacità di mantenere l’equilibrio tra tutte le forze che confluiscono in noi. Di conoscerle, accettarle e integrarle.

Tutta la pratica dello yoga risiede nel cercare l’equilibrio . Nel nostro quotidiano viviamo in balia degli opposti (“voglio/non voglio, mi piace/non mi piace, amo/odio”), condizione che crea profonde lacerazioni interiori ed è origine di sofferenza (dukha) e disagio.

Il proposito dello yoga è quello di attenuare questi contrasti per orientarsi verso l’unità, la  stabilità e, quindi, l’equilibrio. L’Hatha Yoga, cioè l’unione di Sole (Ha) e Luna (Tha), è uno dei percorsi per realizzare questa integrazione, risvegliando e armonizzando in sé proprio Sole e Luna.

Lo scopo di questo workshop è l’ascolto profondo delle nostre dualità. Il riconoscere disagi e mettersi in cammino per accettarli e comprendere quanto questi aspetti sono parte anche delle nostre qualità e della nostra luce.

Come?

Nella prima parte della lezione diamo spazio all’energia Yang. Quindi verranno eseguite asana dinamiche, che sviluppano calore, risvegliano le energie e rivitalizzano il corpo. Si tratta di movimenti attivi, che favoriscono l’estensione articolare e muscolare.

Lo faremo con l’attenzione anche alla transizione caratteristica di Odaka Yoga.

Nella seconda parte privilegeremo posture yoga Yin. Le asana sono dunque più statiche – vengono tenute per alcuni minuti – morbide e lente. Mantenere per più tempo una certa postura aiuta i legamenti ad ammorbidirsi; inoltre permette di sciogliere lentamente e senza sforzo eventuali tensioni.

Ci sarà ampio spazio per la respirazione. Nadi Shodana per eccellenza è il metodo più potente di bilanciare gli opposti.

La respirazione a narici alternate che letteralmente in sanscrito significa “pulizia delle Nadi”.

Sebbene non conosciamo con esattezza il numero di nadi ( canali energetici) nel corpo umano, tutti i testi concordano sull’esistenza di due nadi principali, le aorte del corpo sottile. In ognuna di esse scorre un determinato tipo di energia in grado di influenzare il corpo.

Rappresentano lo scorrere di energie apparentemente “contrapposte”che corrono lungo i lati del corpo partendo dalla base della colonna, per terminare nelle narici.

  • piṅgalā è infatti chiamata anche Sūrya- nāḍī, la nāḍī del Sole, di polarità maschile, calda, che termina nella narice destra
  • īda è detta anche Chandra- nāḍī, la nāḍī della Luna, di polarità femminile, fredda, che termina nella narice sinistra.

E così attraverso īda e piṅgalā, lungo tutto il nostro corpo e attraverso il nostro respiro, la tradizione yoga vede in noi il continuo scorrere di energia femminile e maschile, polarità sinistra e destra, parte del nostro Universo interiore.

Respiro dopo respiro, queste energie non restano mai immobili: sono invece sempre in mutamento e trasformazione, l’una verso l’altra, alla ricerca dell’equilibrio.

L’interazione tra Ida e Pingala corrisponde alla danza interna tra intuizione e razionalità, a coscienza e forza vitale, e agli emisferi destro e sinistro del cervello.

Praticando lo yoga, la disciplina dell’Unione, portiamo verso l’integrazione la nostra energia interiore: impariamo ad ascoltarla, a sentire le sensazioni che lascia nel nostro corpo attraverso la pratica.

Quando pratichiamo gli asana con consapevolezza e ascolto attento, piano piano portiamo equilibrio tra movimento e stasi, tra freddo e caldo, īda e piṅgalā, polarità femminile e maschile, parte destra e sinistra del corpo: riconciliamo il corpo in unione con mente e spirito, nel fluire della nostra energia.

Nella fase finale della lezione faremo una breve meditazione per riconciliarci con la paura.

Dove?

Vi aspetto on line sabato 13 Febbraio dalle 10 alle 12 su Meet. Per informazioni e prenotazioni chiamatemi o andatemi una mail. Per favorire connessione nel gruppo il numero sarà limitato.

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